La professione del consulente d’immagine prevede l’acquisizione di conoscenze legate alla comunicazione, tanto verbale quanto non verbale, al marketing, all’analisi del colore, del corpo e del viso, fino alle ultime tendenze riguardo il mondo della moda e fashion. Si tratta, quindi, di una professione particolarmente ampia che può adattarsi a molti contesti applicativi. Ma cosa distingue un consulente personale da uno aziendale? Vediamolo insieme.
Consulente d’immagine personale e aziendale: cosa cambia?
Il consulente di immagine lavora sull’immagine in tutte le sue sfaccettature grazie a un innato buon gusto, competenze tecniche e una grande predisposizione all’ascolto. Le sue competenze multidisciplinari spaziano dai tessuti al make-up, dalla gestione dei social media allo shopping assistito. La caratteristica distintiva di questa professione è la sua capacità di immedesimarsi facilmente nelle persone che ha accanto – anticipandone le esigenze e i bisogni – e di approcciarsi in maniera consona alla loro personalità.
Ciononostante, esistono grandi differenze fra un consulente d’immagine personale e uno aziendale, a livello sia di conoscenze disciplinari sia di approccio al cliente. Nel primo caso, il soggetto della consulenza è un individuo che decide di affidare a un esperto la propria evoluzione e/o il proprio cambiamento. L’obiettivo, in questo caso, è quello di valorizzarne l’immagine estetica costruendone una personale esterna, coerente e credibile. Un intervento mirato e professionale consente, inoltre, di agire in maniera ancora più profonda, rafforzando autostima e punti di forza.
Un professionista chiamato a intervenire in un contesto aziendale, invece, è chiamato ad acuire e perfezionare le capacità decisionali in termini di obiettivi, strategie e identità. Il fine ultimo in tal senso è quello di realizzare (o consolidare) un’immagine coerente con i valori e la mission dell’impresa. Fidelizzare e attirare nuovi stakeholder, curare i contenuti aziendali e allinearli all’immagine che si vuole offrire al mercato esterno è altrettanto importante per raggiungere gli obiettivi auspicati. In entrambi i casi, è fondamentale tenere conto dell’unicità di ciascuno, optando per una decisa personalizzazione.
Nell’ambito della consulenza d’immagine, tanto del settore ambientale quanto in quello personale, non è richiesta una formazione specifica. Tuttavia, in quanto professionista, anche un esperto in questo settore deve acquisire tutte le conoscenze necessarie per saper affrontare qualunque situazione con abilità, impegno costante e scrupolosità. Per questo motivo, è fondamentale frequentare corsi di formazione e approfondimento a cadenza annuale nel campo del dress code, del make-up, della comunicazione, del marketing e, in generale, delle nuove tendenze. Solo in questo modo sarà in grado di far crescere in maniera esponenziale la propria attività.
Come si diventa consulente d’immagine aziendale?
Una volta chiarite le principali differenze esistenti fra consulente d’immagine professionale e aziendale, e dopo aver messo in chiaro l’importanza di prendere parte a corsi di aggiornamento, è bene delineare i passi da compiere per lavorare a stretto contatto con le imprese.
Per iniziare, è importante scegliere i moduli più consoni al tipo di settore in cui si desidera operare. Il compito di un consulente d’immagine aziendale è quello di rendere l’azienda più competitiva sul mercato, rafforzandone l’immagine e la reputazione. Per questo motivo, un corso volto a perfezionare il proprio approccio comunicativo, al fine di renderlo più efficace, distintivo e trasparente, è l’opzione perfetta per acquisire conoscenze su cui costruire una base professionale più solida e massimizzare i risultati. Si potrebbe, quindi, suddividere la consulenza aziendale in due macro categorie:
- aziende che si occupano di abbigliamento, cosmesi o tessuti, che vogliono o formare il personale sui tecnicismi della consulenza o creare eventi con il consulente stesso;
- aziende che operano in altri settori e che ricorrono al consulente per creare coerenza tra mood e valori aziendali, valore del proprio lavoro e riconoscibilità dei ruoli. In questo caso, ad esempio, il consulente stila delle linee guida sul dress code per allineare il personale o crea delle divise.
Anche a costo di apparire superficiali, è bene sottolineare come curare la propria immagine tramite outfit impeccabili sia un altro tassello da aggiungere all’alta formazione di un consulente d’immagine. La comunicazione non verbale, che trapela tanto dal portamento quanto dall’abbigliamento, è importante come quella verbale. Un corso incentrato sul dress code negoziale permette di scegliere con buon gusto e lungimiranza il capo più adatto all’occasione e al messaggio che si desidera veicolare. Ciò consente di incrementare le possibilità di successo.
Per farsi conoscere in questo settore, è fondamentale curare con costanza e passione le proprie pagine social. Per poter farlo al meglio, moduli sul digital e content marketing, così come quelli sulla comunicazione social, sono il giusto compromesso fra pratica e teoria. Mediante lezioni interattive da parte di esperti del settore, chiunque sarà in grado di migliorare la propria presenza su Instagram e Facebook e far decollare la propria attività da consulente.
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