In ogni palette, tra i colori primari, spicca per la sua luminosità il giallo. Questo colore dalle molteplici tonalità, assume significati variegati non solo a seconda della personalità, ma anche a seconda della cultura di provenienza. Definito colore grintoso e vivace, il giallo è particolare ed è necessario comprenderlo al fine di indossarlo al meglio.
Il colore giallo ha assunto molteplici significati nel tempo: questo colore viene comunemente associato alla luminosità, quindi alla luce (del sole) ed al calore. Di conseguenza, la percezione del colore primario evoca sensazioni quali il buonumore, la felicità e la vivacità di calde giornate estive.
Nel pensiero comune, il giallo si riconduce all’oro, al miele, ai fiori e ai frutti. Secondo studi sociologici si è infatti dimostrato che il giallo è un colore tendenzialmente apprezzato. Definito vibrante e vivace, il giallo è spesso riconducibile all’infanzia e alla gioventù. Storicamente, questo colore ha assunto diversi significati legati alle percezioni psicologiche delle persone: il colore giallo può simboleggiare infatti non solo valori come l’intelletto, il sapere, l’attenzione, la ricchezza, ma anche menzogna, tradimento, malattia e follia.
La doppia faccia di questo colore cambia dipendentemente dalle tonalità che esso assume: un giallo brillante e intenso è sinonimo di positività, mentre un giallo tenue si riconduce ad accezioni più negative. Interessante è infatti notare come il giallo sia anche rappresentato nel settore investigativo, nonché sia il colore del genere narrativo poliziesco in Italia. Il giallo si presenta quindi di carattere equivoco con significati contrapposti. Il neuromarketing ne sfrutta le connotazioni positive utilizzando il colore nel settore infantile e culturale, in quanto evoca vitalità, energia, gioia di vivere e allegria.
Nella mente dei bambini l’uso del giallo può stimolare anche la curiosità. Inoltre, studi psicologici hanno rilevato come il giallo aiuti la mente umana a rigenerarsi, stimolando la gioia e la concentrazione, oltre che riducendo la stanchezza. Il giallo, nelle sue diverse sfumature, resta un colore ben visibile, simbolo di opposizione che ha ricoperto diversi ruoli nella storia e nelle culture.
Il colore giallo ha assunto nel corso della storia diverse interpretazioni ed è stato quindi utilizzato per diversi scopi e funzioni. Presso gli Antichi Romani la sposa indossava una sopravveste (palla) di color zafferano, come i sandali, in augurio di prosperità, fecondità e gioia. Il giallo luminoso diventò quindi colore dei drappi che vestivano le matrone romane.
In generale dall’antichità al medioevo, questo colore primario simboleggiava connotazioni positive. Il giallo è stato anche protagonista di connotati negativi, per esempio nella teoria medica dei quattro umori, in cui esso rappresentava la bile. La rivalutazione di questo colore è stata affermata successivamente grazie alla storia dell’arte, in particolare ai toni gialli luminosi utilizzati dagli impressionisti. A seconda di culture diverse, il colore giallo coincide con rappresentazioni specifiche. Nel Buddismo per esempio, il giallo simboleggia la saggezza; in Cina rappresentava prima l’imperatore e oggi spiritualità, tolleranza e socievolezza. In Giappone, il giallo è associato al coraggio, mentre in Egitto al lutto. In occidente e in Europa, questo colore primario evoca gioia, calore e felicità, ma è anche il simbolo della gelosia.
Nella cultura francese si utilizza il detto “mostrare a qualcuno che ha il becco giallo” per indicare che la persona con cui si interagisce si sta sbagliando o che è inesperto. L’espressione linguistica deriva dal becco giallo dei piccoli falchi, che non sanno ancora cacciare. In Francia ancora il giallo è il colore simbolo della maglietta di chi vince il Tour de France, ma è anche stato il simbolo politico dei cosiddetti gilet gialli, essendo considerato un colore “fuori dal sistema”.
Secondo gli studi dello storico francese Pastoureau, questo colore è stato quindi utilizzato nei diversi paesi in ambiti sociali quali lo sport, lo svago, i giochi, la politica e si sta riaffermando in accezione positiva, al punto in cui ci si chiede se sarà il colore del futuro.
Il giallo, visto il significato che trasmette, viene usato spesso, sebbene in maniera parsimoniosa, nelle strategie di power dressing. Usare questa tonalità significa infatti trasmettere un messaggio politico ben preciso e inoltrare una comunicazione non verbale di grande impatto: solo per citare alcuni degli esempi più celebri, basti pensare alla Regina Elisabetta che ha utilizzato i look total yellow in svariate occasioni.
La lezione dell’ormai defunta regnante sembra essere stata recepita anche da molte delle donne che, dopo di lei, hanno avuto la necessità di esprimere la propria posizione o un determinato status in maniera decisa. A questo proposito, basti pensare al look di Michelle Obama per l’uscita del suo libro: come dimenticare il suo abito giallo con stivali Balenciaga che hanno segnato una pagina della storia della moda.
Il giallo presenta fino a sedici sfumature, che possono assumere toni caldi come il giallo senape o girasole o freddi come il giallo lime o fluo. Con gli altri colori può e deve essere indossato a prescindere dalla stagione di appartenenza, sebbene siano opportuni alcuni accorgimenti.
In linea di massima il giallo può essere scelto, nelle diverse sfumature, da chiunque desideri utilizzare questo colore che comunica gioia, vitalità e buonumore: il ruolo del consulente d’immagine è proprio quello di fornire gli strumenti adatti al proprio cliente per poter indossare qualsiasi tonalità di giallo (o di qualsiasi altro colore). È importante, infatti, non solo e non tanto rispettare la dittatura della palette della stagione, quanto piuttosto osservare la palette personalizzata.
Per gli image consultant, quindi, la vera sfida non è tanto eseguire l’analisi del colore e assegnare, come se fosse un post it, la stagione di appartenenza, quanto piuttosto assicurare alla persona che ti ha dato fiducia la possibilità di indossare le tonalità che hanno un valore personale o professionale.
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